Teatro

Speciale Fringe 2013

Speciale Fringe 2013

SUITE

Suite è prima di tutto la riuscitissima prova d'attrice di Sarah Sammartino che ha tratto dall'universo letterario dostoevskiano tre personaggi femminili che declinano in tre maniere diverse il tema della relazione amorosa tra donna e uomo.

Sammartino sale in scena con la sola solidità della propria bravura d'attrice per dare corpo e credibilità ai sentimenti e ai cambi di umore delle tre donne che interpreta, pochissimi gli elementi teatrale che la sostengono, una luce, un vestito ma nessuna costruzione scenica, lasciando alla musica, la Suite
n.1
di Bach, diversamente declinata e suonata da Giorgio Matteoli al violoncello e al flauto,  il compito di rinviare al pubblico, elegante specchio emotivo, la cifra  della statura caratteriale, morale e umana dei tre personaggi che interpreta. 

A Sammartino che oltre a recitare firma regia  e drammaturgia dello spettacolo, bisogna riconoscere oltre l'immensa bravura anche la solidità del proprio agire teatrale nell'allestire uno spettacolo che non è mai presuntuoso o una mera palestra attoriale ma, al contrario, sempre una elegante occasione per il pubblico di assistere a una sinfonia di registri umani e interpretativi in uno scambio continuo tra interprete e personaggio e, anche, tra parola e musica.

Fine e(ste)tico dello spettacolo è lasciare allo spettatore la libertà di decidere se si tratti di un percorso con
un’evoluzione in atto o di un’immobile illusione, della realtà di un
dialogo o di un sogno solitario
come è spiegato nelle note di regia.

Per questo i testi recitati pur rimanendo fedeli alla parola del loro autore sono stati decontestualizzati, per comporre un discorso che si vuole attualissimo.

Credendo di ravvedere una contemporaneità in un femminino ottocentesco scritto e pensato da un uomo, Suite (s)cade così in una involontaria visione sessista del femminile la cui unica cifra esistenziale sembra trovare un vero significato solo se corroborata dalla presenza dell'uomo, non tanto la presenza di un affetto o la consapevolezza di essere amate ma proprio la presenza di un uomo senza le cui attenzioni la donna rimane un vuoto involucro elegante

Una dipendenza della donna dall'uomo inaccettabile nella nostra contemporaneità e contraddetta non solo dalla Storia ma anche dallo spettacolo stesso che mostra come una donna sia ben capace di vivere d'altro, come fa Sammartino che vive di teatro.